Prostituzione, spaccio ed estorsione: arrestato agente della Polizia locale - QuiCosenza.it

2022-09-10 13:03:14 By : Ms. Sunny Pan

L’indagine vede coinvolte 16 persone. Il vigile urbano si sarebbe anche assentato dal servizio con la copertura di altri dipendenti comunali

PENTONE (CZ) – E’ stato arrestato e assegnato ai domiciliari un agente della polizia locale in un comune della Presila catanzarese. Il 48enne, insieme ad un altro soggetto di 53 anni da poco trasferitosi nel bolognese, è accusato, in collaborazione con altre persone (gli indagati sono complessivamente 16), di numerosi reati. Tra questi lo spaccio di droga, in particolare marijuana e cocaina nei comuni di Fossato Serralta, Catanzaro, Marcellinara, Stalettì e Sellia Marina. Avrebbe anche compiuto estorsioni ad eventuali assuntori morosi. Il 48enne è anche accusato di aver favorito la prostituzione di una serie di persone straniere fornendo in locazione un appartamento di proprietà e aiutando le prostitute in servizi accessori (trasporti da e per l’abitazione, fornitura di preservativi e droga).

Si sarebbe infine, assentato fittiziamente dal servizio dell’ente di appartenenza non timbrando il proprio badge o venendo aiutato e non controllato da altri dipendenti comunali (centinaia le ore di servizio contestate); avrebbe simulato un incidente stradale con altro veicolo volto ad ottenere un risarcimento, incidente che invece è risultato essere autonomo. Il vigile urbano arrestato é in servizio nel comune di Fossato Serralta, centro in cui risiede la gran parte dei 16 indagati. I due sono stati arrestati dai militari della stazione di Pentone, coadiuvati dai colleghi della stazione di Bologna s. Ruffillo che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura.

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E’ ancora una volta il territorio della provincia di Cosenza a registrare il maggior numero di positivi in un giorno: +207

CATANZARO – Lieve aumento rispetto ai contagi di ieri (+591); oggi i nuovi casi di postività al Covid 19 segnalati dalle Asp della Regione sono +659 a fronte di 3.947 tamponi effettuati. Il tasso di posività è al 16,70%. Sono +2.248 i nuovi guariti oggi, giornata in cui non si registra nessun nuovo decesso. In aumento di una sola unità in numero dei pazienti in area medica dove sono ricoverate 153 persone. Scende di un’unità il numero di pazienti in Rianimazione: sono infatti 5 le persone ricoverate in terapia intensiva. Dei 591 contagi +128 riguardano il territorio della provincia di Catanzaro; +207 quello di Cosenza; nel Reggino 169; nel Crotonese sono 51 i nuovi casi e a Vibo 90. Infine sono 14 i casi rilevati da altra regione o estero.

Questi sono i dati giornalieri relativi all’epidemia da Covid-19 comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.PP. della Regione Calabria. Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro CASI ATTIVI 2729 (29 in reparto, 5 in terapia intensiva, 2695 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 90097 (89722 guariti, 375 deceduti).

– Cosenza CASI ATTIVI 36334 (55 in reparto, 0 in terapia intensiva, 36279 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 118806 (117523 guariti, 1283 deceduti).

– Crotone CASI ATTIVI 724 (22 in reparto, 0 in terapia intensiva, 702 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 54024 (53766 guariti, 258 deceduti).

– Reggio Calabria CASI ATTIVI 3169 (32 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3137 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 185353 (184499 guariti, 854 deceduti).

– Vibo Valentia CASI ATTIVI 1318 (14 in reparto, 0 in terapia intensiva, 1304 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 46835 (46651 guariti, 184 deceduti).

La precisazione arriva da Domenico Cortese, uno dei 54 indagati dalla Questura di Catanzaro per le manifestazioni non autorizzate: “Si trattava di proteste contro lo smantellamento della sanità”

CATANZARO – “Come diretti interessati (essendo presenti nella lista degli indagati) ci teniamo a precisare e sottolineare che le manifestazioni in oggetto avevano come obiettivo protestare contro lo smantellamento della sanità pubblica, contro il piano di rientro sanitario, contro la mancanza di tutele sul lavoro e contro il “caporalato legalizzato” costituito da fenomeni come i tirocinanti della PA”. A scriverlo è Domenico Cortese che precisa dunque come “i cortei non contestavano le misure anti-Covid varate dal governo. Questa è probabilmente una ricostruzione fantasiosa di alcune agenzie di stampa”.

“A prescindere dal merito delle accuse, ci permettiamo di sottolineare, piuttosto, il problema politico che esiste nel fare passare – da parte delle istituzioni – per criminali coloro che protestano contro lo smantellamento della sanità e dei diritti sociali, e non chi questo smantellamento lo mette in atto. Reprimere chi dissente è un delitto, soprattutto in un momento in cui, per via dello strapotere delle clientele padronali locali e dei boiardi della sanità privata, la democrazia elettorale è solo formale e, per via dei ricatti dei capitali privati che finanziano la spesa pubblica, è vietato ad un governo, anche, “democraticamente eletto”, fare politiche sociali”.

“Dissentire, anche in forme vivaci, diviene un diritto politico nel momento in cui gli spazi di democrazia sostanziale sono ristretti e nel momento in cui le “regole” non sono implementate dallo stesso Stato che si arroga il diritto di processarci: il piano di rientro sanitario è anticostituzionale, come lo è la maggior parte dei contratti di lavoro in Calabria (situazione poco attenzionata da forze dell’ordine e organi di vigilanza), come lo è la situazione dei tirocinanti della PA. Ribadiamo, perciò, il diritto alla contestazione e la nostra accusa nei confronti di uno Stato che, ancora una volta, gestisce i problemi sociali come problemi di ordine pubblico”.

Nei primi sette mesi del 2022 l’importo medio richiesto dagli aspiranti mutuatari in Calabria è aumentato dell’1,1% rispetto allo scorso anno

COSENZA – Nonostante l’aumento dei tassi di interesse, secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel corso dei primi sette mesi del 2022 l’importo medio richiesto dagli aspiranti mutuatari in Calabria è aumentato dell’1,1% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 108.782 euro. A Cosenza la richiesta media si è attestata a 106.051 euro.

I rincari hanno spinto molti calabresi a valutare nuove tipologie di mutuo tanto è vero che, a luglio 2022, il 27% delle domande di finanziamento raccolte nella regione e presentate alle banche era per un mutuo a tasso variabile con cap, percentuale notevole se si considera che fino a pochi mesi fa 9 richiedenti su 10 puntavano al fisso.

A livello provinciale, nei primi 7 mesi dell’anno, Catanzaro è risultata essere l’area della regione dove gli aspiranti mutuatari hanno chiesto l’importo medio più alto (115.233 euro); seguono nella graduatoria la provincia di Reggio Calabria (107.106 euro) e, staccata di poco, quella di Cosenza (106.051 euro). Ultimo posto per Crotone, area dove chi ha presentato domanda di mutuo ha cercato di ottenere, sempre in media, 96.901 euro.

Sul fronte dei tassi, si registra l’aumento del costo dei finanziamenti; oggi un mutuo fisso medio può costare 26mila euro in più rispetto al passato, mentre la rata di partenza di un mutuo a tasso variabile è aumentata di circa 30 euro.

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