Milano, l’allestimento del nuovo ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio a Mind: «Un’impresa epocale, ora Tac e risonanze di ultima generazione»- Corriere.it

2022-08-20 13:16:50 By : Mr. Jery Huai

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L’ingegner Roberto Tordi, responsabile dell’area tecnica: «Coinvolti oltre 50 fornitori e tre società di trasporto, vetture speciali per la conservazione dei farmaci. La maggior parte dei macchinari è nuova, quelli vecchi saranno dismessi»

Un letto del «vecchio» ospedale Galeazzi viene caricato su un furgone per essere trasportato nella nuova sede di Mind. Nella foto in alto, l’ingegner Roberto Tordi

Allestimento, logistica, lavoro di squadra. L’ingegner Roberto Tordi , responsabile dell’area tecnica del nuovo ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio (Gruppo San Donato), è l’uomo che ha curato le operazioni del trasloco a Mind, in via Belgioioso 173.

Una responsabilità enorme, dottor Tordi. «Un impegno condiviso con una squadra multidisciplinare, affiatata, ma non sono mancati nervi tesi e diplomazia. La direzione generale ha lavorato di concerto con quella sanitaria, per allestire la struttura in sicurezza curando ogni dettaglio: etichettatura dei macchinari, nuovo inventario, autorizzazioni da parte delle istituzioni. Adesso è il tempo dell’attesa per l’inaugurazione. C’è ancora una ruspa nei paraggi, sta asfaltando l’area davanti all’ingresso».

Qual è stata la difficoltà principale? «La scommessa di realizzare un ospedale imponente e tecnologico in tempi rapidi. Le fondamenta sono state gettate a maggio 2019: ricordo il cantiere, le betoniere, il cemento. È stata un’impresa epocale: anni di lavoro a tamburo battente, di stress e tensione. Ormai è pronto, un fiore all’occhiello nella diagnostica per immagini».

Quanti soggetti sono stati coinvolti nel trasloco? «Oltre cinquanta fornitori. Ma se parliamo di trasporto, di logistica, ci siamo affidati a tre società, ciascuna con una specializzazione: manovalanza, movimentazione di strumenti di valore, catena del freddo. Spostare farmaci, infatti, richiede vetture certificate per conservarli a basse temperature».

E gli altri fornitori a cosa sono serviti? «Per gli acquisti. La maggior parte dei macchinari e degli arredi è nuova. L’allestimento generale è partito lo scorso novembre e si è concluso a inizio estate. Ora, con la chiusura del vecchio pronto soccorso fino al 21 agosto, è in corso il trasferimento di materiali all’avanguardia già in dote al Galeazzi. Stiamo lavorando alla rifinitura dei reparti. Anche il personale infermieristico ha iniziato a popolare la nuova casa a Mind. Il 22 agosto si apre. Ma la prima settimana sarà un po’ scarica, nel senso che accoglieremo solo un’utenza emergenziale».

Che fine faranno i macchinari più datati? «Saranno dismessi. I fornitori recupereranno tutte le apparecchiature. Se qualcuna garantirà ancora prestazioni elevate potrà essere impiegata nei nuovi spazi».

Come è stata accolta dai cittadini la decisione del trasferimento? «Con entusiasmo. Non ho avvertito scetticismo. Curiosità sì. Le nostre strutture, da tempo, erano in debito di spazio e funzionalità. Il team della comunicazione ha svolto un lavoro eccellente, divulgando notizie anche sui social network per intercettare profili vari. Sono state pubblicate risposte alle domande più frequenti, le cosiddette Faq, a dimostrazione di come al centro del progetto ci sia l’utenza, i futuri pazienti».

Ecco, quali saranno i vantaggi per i pazienti? «Quelli offerti da un centro polispecialistico. Questo significa poter curare anche problemi collaterali a quello primario, non più solo malattie e traumi di natura ortopedica. Patologie cardiovascolari e neurologiche, per esempio, grazie alla sinergia tra medici e alla disponibilità di tecnologie avanzate. Deve essere chiaro come l’ospedale abbia deciso di investire nel futuro, svecchiando l’attrezzatura e promuovendo la ricerca. Si potranno eseguire Tac e risonanze magnetiche di ultima generazione».

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