Mi fiderò, Marco Mengoni e Madame, significato, testo, video - Soundsblog

2022-08-20 13:13:48 By : Mr. Kelvin Shum

Marco Mengoni e Madame, Mi fiderò: testo e significato della canzone. Ecco di cosa parla il duetto, ascolta il brano e guarda il video

Mi fiderò è un brano di Marco Mengoni presente nel suo nuovo disco, Materia (Terra), disponibile dal 3 dicembre 2021.

La fiducia, come elemento alla base di ogni relazione, non è fatta solamente di promesse, ma passa anche dalla concretezza di labbra, sguardi e mani. Con questo brano up-tempo, Marco Mengoni fa un percorso a ritroso, legando la fiducia ad elementi primordiali come l’istinto o la chimica, elementi che spesso sono messi in secondo piano rispetto a una miope iper-razionalità che ci rende poco predisposti alla conoscenza di noi stessi e degli altri. La pelle, il sapore e il tremolio dicono tanto e abbattono ogni schema. Mi fiderò è un insieme di più stanze, ognuna con la propria atmosfera e luci. Uno degli spazi più eterogenei è quello costruito e abitato da Madame che ha voluto scrivere di getto la sua parte, lasciando l’impronta del suo tocco distintivo in una canzone che esplora il funk con una ritmica preponderante. La produzione di Tino Piontek (in arte Purple Disco Machine) non fa perdere il carattere “suonato” a questo pezzo, ed include anche degli archi “a la Daft Punk” della Budapest Scoring Symphonic Orchestra, contribuendo a rendere il brano un veicolo per la riscoperta della nostra fisicità più naturale e primordiale.

“Sono molto felice di aver collaborato con una delle più intense voci della musica italiana. Ringrazio Marco per la fiducia e per avermi accolta nel suo mondo” sono state le parole di Madame a commento della collaborazione con il collega.

L’idea del videoclip prende corpo ispirandosi alle idee dell’architetto, designer e fotografo Ettore Sottsass e dell’artista visuale Franz Erhard Walther. Potete vederlo cliccando qui.

Nel loro percorso si trova tanto di Materia (Terra) e l’esigenza di Mengoni e del regista Roberto Ortu è stata proprio quella di recuperare il lavoro e il pensiero di artisti che già avevano affrontato il tema della necessità di ritrovarsi, trovare una soluzione, inventare uno spazio (nella terra), costruire dal niente e fuggire dalle strutture rigide e precostituite.

L’ambientazione scelta per le riprese è l’edificio-quartiere “Nuovo Corviale” alla periferia di Roma, un contesto urbano dominato dal cemento, da strutture fisse e indistruttibili in cui si muove l’attore Vincenzo Crea, protagonista del video, che veste i panni di una sorta di alter-ego di Marco Mengoni. Questa figura alla ricerca di libertà tenta di fuggire dalle costrizioni, dai limiti, dalle oppressioni simboleggiate dal blocco di cemento per approdare in un deserto. Qui deve confrontarsi con sé stesso, ricostruire e delineare i suoi spazi dove non c’è niente. Come affermava Sottsass, “[…] Inventare uno spazio significa creare la materia […], perciò il protagonista, cerca strutture e soluzioni più plastiche per dar vita alla sua nuova casa. È sulla progettazione come atto di fiducia e di slancio del presente che si basa l’intero videoclip, la cui scena madre diventano le mani dell’attore sui materiali di lavoro. Queste strutture non tradizionali, non fisse, che guardano all’apertura, si ritrovano in tutti i videoclip di Mengoni, proprio a voler comunicare il desiderio e la ricerca di spazio e un proiettarsi verso il futuro senza seguire nessuno schema

Differenza sottile tra il fare e il dire Sai che c’è di mezzo un mare e ci puoi morire Ho tracciato un confine, sono solo linee E camminato mille strade per non farmi scoprire In questo piccolo spazio e in una piazza così grande La mia vita mi sorprende e mi riempie di domande E tu non hai risposte, ma sorridi al momento giusto Da farmi incazzare e poi dal niente ridere di gusto

Mi fiderò delle tue labbra che parlano Che sembrano un mantra e non ascolto nemmеno Mi fiderò delle tuе mani la notte Che mi portano in posti che non conoscevo Mi fiderò del tuo coraggio più del mio Quando per paura l’hanno nascosto pure a Dio Mi fiderò ma non sarò senza riserve Temere di amare o amare senza temere niente (Mm)

Mi fiderò Senza temere niente

Meglio qualcosa per cui soffrire Che niente per cui vivere Meglio qualcosa che non puoi capire Che qualcosa che puoi solo dire Amarti è facile e impossibile La tua vita è un’area inagibile Io posso entrare solamente però, però Se tu non ti dai limiti e smetti di decidere Al posto di lasciarti andare e dirmi solo di no, di no Sai dirmi solo di no, di no Se io non mi do limiti e non ho mai deciso Di chiudere una porta con te È perché so che cos’ho, cos’ho E so che tu (In fondo mi ami un sacco, amore)

Mi fiderò delle tue labbra che parlano Che sembrano un mantra e non ascolto nemmeno Mi fiderò delle tue mani la notte Che mi portano in posti che non conoscevo Mi fiderò del tuo coraggio più del mio Quando per paura l’hanno nascosto pure a Dio Mi fiderò ma non sarò senza riserve Temere di amare o amare senza temere niente

Mi fiderò Senza temere niente Mi fiderò Senza temere niente

Mi fiderò perché mi tieni al sicuro In un giorno qualunque, un’ora prima del buio Mi fiderò perché non è una promessa E nessuno dei due ha mai detto lo giuro

Mi fiderò del tuo coraggio più del mio Quando per paura l’hanno nascosto pure a Dio Mi fiderò ma non sarò senza riserve Temere di amare o amare senza temere niente (Mm)

Mi fiderò Senza temere niente Mi fiderò Senza temere niente

Se vuoi aggiornamenti su Mi fiderò, Marco Mengoni feat. Madame: guarda il video ufficiale (testo e significato) inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Soundsblog è un supplemento di Blogo. Blogo è una testata giornalistica registrata. Registrazione ROC n. 22649

© Soundsblog 2011-2022 | T-Mediahouse P. IVA 06933670967 | 2.71.3