La Matec Industries acquisita da uno dei più grandi fondi di private equity ambientali - La Voce Apuana

2022-09-03 10:26:55 By : Ms. Angela Feng

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sabato, 3 settembre 2022 - Aggiornato alle 11:33

Le prospettive di crescita, la dinamicità e la capacità di essere diventata un leader di mercato, sono tra i motivi dell’acquisizione, racconta Mastrandrea, presidente di Matec Industries

MASSA – Il fondo IGI Private Equity, fondata nel 1998 da Interbanca S.p.A. e società di gestione del risparmio autorizzata e sottoposta alla vigilanza della Banca d’Italia iscritta che oggi IGI gestisce 4 fondi di investimento per un ammontare complessivo  oltre € 250 milioni, ha acquisito la maggioranza dell’apuana Matec Industries, produttrice di macchine tecnologiche, specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti per la filtrazione delle acque reflue utilizzate nei processi industriali di diversi settori come quello minerario, degli inerti, delle costruzioni, del calcestruzzo, del marmo e granito, della ceramica, del vetro, della plastica, nonché chimico e farmaceutico.

La Matec Industries fondata nel 2004 da Matteo Goich e Massimo Bertolucci,  è un gruppo composto da 16 società, che impiega 250 dipendenti con una rete di circa 120 distributori e 150 agenti in giro per il mondo. Conta più di 4.000 installazioni a livello globale, con grandi multinazionali del settore minerario, degli inerti, delle costruzioni e del recycling come clienti, e una quota di export superiore all’80%, grazie a una presenza consolidata in quasi tutti i continenti, con filiali in Usa e Brasile e uffici commerciali in India, Australia, Uk, Francia, Turchia, Germania, Scandinavia, Marocco.

Entrerà presto a regime anche il nuovo stabilimento di 20.000 mq a Mulazzo: «Comincerà la lavorazione da settembre, permetterà di aumentare di 2 volte e mezza gli spazi produttivi attuali», spiega Angelo Mastrandrea, partner di IGI Private Equity e ora presidente di Matec Industries: «Ciò permetterà di processare commesse di dimensioni maggiori e internalizzare parti della catena di valore, come la linea di macchine per il lavaggio la frantumazione».

Le prospettive di crescita, la dinamicità e la capacità di essere diventata un leader di mercato, sono tra i motivi dell’acquisizione, racconta Mastrandrea, che elenca anche altri fattori: «Sempre di più gli investitori devono avere approccio serio all’utilizzo coscienzioso delle risorse. Questo asset va in quella direzione: permette il riutilizzo delle acque dei processi industriale e dei materiali solidi da esse filtrati. Inoltre, il mercato di riferimento è interessante: vale svariati miliardi di euro a livello globale e nei prossimi anni beneficerà di notevoli investimenti da parte dei clienti che devono conformarsi ai temi Esg (ambiente, sociale e governance) con impianti in regola con le normative di riferimento».

«L’impegno è quello di garantire al gruppo un futuro sempre più globale, aumentando notorietà del brand e le proprie quote di mercato, ampliando la presenza geografica con l’apertura di nuove filiali e l’allargamento della rete di distribuzione», ha dichiarato Goich, uno dei fondatori, a commento dell’operazione. «La presenza ed il supporto di IGI permetterà al gruppo di accelerare ancora di più il processo di industrializzazione, anche in ottica lean, aumentando efficienza, capacità produttiva, innovazione in termini di ricerca e sviluppo e soprattutto competitività», ha aggiunto l’altro fondatore Bertolucci.

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