L’Aquila, il freno a mano e il bambino rimasto in auto: cosa è accaduto nel parcheggio dell’asilo- Corriere.it

2022-09-10 12:57:23 By : Mr. Frank Lee

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Ascoltata dagli investigatori la donna (scesa per prendere i suoi due gemelli) e il figlio più grande che è rimasto in macchina e si è sporto dal finestrino, ma ha detto di non aver toccato il freno

Non ha toccato il pulsante del freno a mano . Ma l’auto è partita. Lui ha capito E anche cercato di evitare la tragedia. Invano. Questo il drammatico racconto del bambino, di undici anni e mezzo che era a bordo della Volkswagen Passat mercoledì, quando la vettura parcheggiata dalla madre sulla piccola rampa interna che conduce al parco giochi, ha perso il freno, si è messa in movimento, ha sfondato un cancelletto e ha travolto sei bimbi, uccidendone uno : Tommaso, di quattro anni.

Il bambino che era a bordo dell’auto impazzita è stato ascoltato a lungo mercoledì sera con l’ausilio di uno psicologo negli uffici della squadra mobile dove è giunto con la madre, indagata per omicidio stradale, e con il papà: due cittadini bulgari che vivono da tempo in Italia, perfettamente integrati e senza precedenti. La madre era scesa dall’auto per prendere i fratelli: due gemellini che al momento dell’incidente erano all’interno della scuola e sono illesi. Il figlio maggiore ha assicurato di non aver tolto il freno a mano. Manovra peraltro difficoltosa. E di aver fatto di tutto per evitare il peggio. Ma la rampa prospiciente al parco giochi è talmente breve che non gli ha lasciato il tempo neanche di una sterzata .

Sono stati nominati alcuni periti per capire se il freno - che è a pulsante - fosse stato innescato dalla madre prima di scendere oppure no. A volte può capitare che il comando non arriva correttamente e si è convinti di averlo attivato, ma non è così. In ogni caso il comando resta in memoria. Tutto si basa su questo per capire l’effettiva responsabilità della madre.

«Me la sono vista passare avanti, ho provato a fermare la macchina con le mani ma non ci sono riuscita . Ed ha colpito i bambini rompendo la recinzione», ha raccontato la donna che ha parlato stamani per la prima volta con il suo avvocato Francesco Valentini. «Mio figlio durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina sbattendo la testa dentro l’abitacolo. Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia segnerà per la vita . Siamo sconvolti, addolorati».

Sono stati ascoltati anche vari testimoni: maestre, dipendenti della scuola e altre mamme che erano giunte a prendere i bambini.Ed è stata convocata anche la preside della scuola per analizzare se sono state prese tutte le precauzioni necessarie. Purtroppo l’ingresso della scuola è su una strada stretta che non consente la fermata. Le mamme quindi per prendere i bimbi parcheggiano nel cortile interno e su quella rampa che finiva con un cancelletto montato da poco tempo, solo per evitare che i bambini uscissero dal giardino, non certo per evitare che un’auto li potesse travolgere. Ora è stato portato via dalla polizia scientifica.

Immediata la corsa contro il tempo per salvare i piccoli feriti. «Ho sentito le urla e mi sono precipitato subito a dare aiuto - racconta Enrico che abita a fianco dell’asilo - I vigili del Fuoco sono arrivati immediatamente. Anche un gruppo di universitari. Abbiamo sollevato l’auto. C’erano un maschietto e una femminuccia. Sentivamo i lamenti. Li hanno soccorsi subito. Ma per il bambino non c’è stato niente da fare. Non ho dormito tutta la notte. Avrei voluto fare di più».

C’erano diverse persone nel parcheggio e proprio incrociando i loro racconti si dovrà ricostruire la dinamica del tragico incidente.

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