Casali del Manco, sotto sequestro impianto di calcestruzzo: denunciato titolare - QuiCosenza.it

2022-08-20 13:19:48 By : Mr. Joe Huang

E’ stata costatata la mancanza di autorizzazioni ambientali quali quella relativa allo scarico delle acque reflue industriali e quella dell’emissione di fumi in atmosfera

COSENZA  – Un impianto di produzione di calcestruzzo situato nel comune di Casali del Manco località “Piedi Rossi” è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri Forestale. Durante un controllo è stato accertato che il cantiere era privo delle dovute autorizzazioni.

Inoltre è stata costatata la mancanza di autorizzazioni ambientali quali quella relativa allo scarico delle acque reflue industriali e quella relativa all’emissione fumi in atmosfera. In più i fabbricati presenti nell’area sono risultati costruiti abusivamente, poiché privi di titoli edilizi e accatastamento. A seguito di quanto accertato il titolare della società è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria competente per aver illecitamente scaricato acque reflue industriali provenienti dal piazzale, contaminate dall’attività di produzione, e per aver esercitato la produzione di calcestruzzo in assenza delle previste autorizzazioni.

E’ stato infine sottoposto a sequestro l’intero cantiere composto da impianto di betonaggio, vasche in calcestruzzo, ricovero automezzi e i relativi fabbricati presenti all’interno dell’area estesa per 3600 metri quadri.

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A dirlo il matematico Giovanni Sebastiani, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Stasi dei positivi invece a Reggio Calabria

COSENZA – In soli due giorni “si evidenzia chiara la fermata, o quasi, in altre 39 province di 13 regioni della discesa della curva dei casi positivi“: le 21 rilevate il 18 agosto sono così aumentate a 60. Nello stesso periodo sono aumentate da 1 a 5 le province in cui si rileva una crescita dei casi positivi. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), sulla base dell’analisi dei casi positivi ai tamponi molecolari. “Alle 21 province di due giorni fa, dove l’analisi delle differenze settimanali rivelava che si trovavano in una chiara fase di stasi o erano prossime ad essa se ne aggiungono altre 39”, dice Sebastiani.

Ecco di seguito le 39 province, raggruppate per regioni: in Abruzzo, L’Aquila e Pescara; in Calabria, Reggio Calabria; in Emilia Romagna, Bologna, Parma e Reggio Emilia; in Friuli Venezia Giulia, Pordenone, Trieste e Udine; nel Lazio, Rieti e Roma; in Lombardia, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Sondrio e Varese; nelle Marche, Pesaro e Urbino; in Piemonte, Alessandria, Biella, Cuneo, Novara e Torino; in Sardegna, Cagliari, Oristano e Sud Sardegna; In Sicilia Siracusa; in Toscana, Firenze, Lucca, Pistoia e Prato; in Valle d’Aosta, Aosta; in Veneto, Padova, Treviso e Vicenza.

Analizzando la situazione nelle prime 21 province in cui si è rilevata la stasi, quelle in cui si osserva una ripresa della crescita sono aumentate da 1 a 5 (Potenza, Catanzaro, Cosenza, Isernia, Vibo Valentia, che formano un cluster). “La fase di crescita – osserva Sebastiani – è iniziale per le prime quattro, mentre a Vibo Valentia la crescita è iniziata prima e l’incidenza negli ultimi sette giorni è superiore al 50% del valore dei sette giorni precedenti”.

Secondo l’esperto, “questi cambiamenti sono molto verosimilmente dovuti all’aumento del numero medio dei contatti per via degli spostamenti per vacanze e delle attività sociali estive e alla riduzione nel tempo dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron e le sue sottovarianti. Gli aumenti – aggiunge – non devono scoraggiare il turismo nelle province coinvolte, ma dovrebbero suggerire di indossare la mascherina Ffp2 in tutte le situazioni a rischio e ai soggetti fragili, anziani in primis, di ricevere la quarta dose”.

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Nel borgo del Pollino ha preso il via la Festa della Bandiera. Nel corso della prima serata conferito un riconoscimento al maestro orafo Michele Affidato

MORANO CALABRO (CS) – Un’edizione diversa quella della Festa della Bandiera di Morano Calabro, che ha preso il via nel borgo del Pollino. Una kermesse certamente ricca di appuntamenti, che si svilupperanno nel centro storico venerdì 19 e sabato 20 agosto, ma quest’anno i festeggiamenti sono accompagnati da un sapore decisamente particolare e le motivazioni sono almeno due: innanzitutto il ritorno dopo l’emergenza Covid e l’ambito riconoscimento ottenuto dal Ministero della Cultura, che ha inserito la festa della bandiera fra le dieci rievocazioni storiche più importanti d’Italia. La serata dedicata all’apertura non ha deluso le attese; nella suggestiva cornice del Chiostro di San Bernardino, infatti, la consegna del Premio della Festa della Bandiera, che è andato al maestro orafo crotonese Michele Affidato. Per lui un riconoscimento che vuole essere un omaggio alla sua straordinaria carriera, che l’ha portato ad essere uno dei professionisti più apprezzati al mondo nel suo settore, ma anche un ringraziamento per essere stato, nel corso degli anni, sempre vicino alla Festa della Bandiera di Morano Calabro.

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