Il 4 agosto del 2020 presero fuoco 2700 tonnellate di nitrato d'ammonio stipate in un deposito: 214 morti, 6500 feriti, decine di migliaia di sfollati. Ma l'inchiesta per individuare i responsabili è ferma, mentre la politica si dibatte tra i veti incrociati del settarismo e il sistema finanziario è ormai collassato.
IL 4 agosto di un anno fa, poco dopo le cinque di pomeriggio, i pompieri di Beirut vennero chiamati al porto. C’era un incendio pericoloso in uno degli hangar, non era ancora nulla di notevole, ma bisognava intervenire subito. I pompieri accorsero, chiamarono rinforzi, furono sorpresi da una prima esplosione. Che pochi secondi più tardi innescò la fine del Libano.
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