Depuratore Garda, Acque Bresciane si prepara ad un rialzo dei prezzi- Corriere.it

2022-09-17 12:09:58 By : Ms. csvigor Q

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Individuate le ditte che possono progettare i due impianti (una spesa di oltre 4 milioni) che da dicembre in poi dovranno presentare le loro offerte. Iter in ritardo. I comitati sperano in un dietrofront del nuovo governo

Acque Bresciane ha individuato la rosa di ditte con i requisiti idonei alla progettazione del doppio depuratore del Garda (Gavardo e Montichiari) il cui costo previsto è di 118 milioni. Ma vista l’inflazione galoppante, il caro energia e il balzo delle materie prime «non è da escludere che le cifre subiscano un ritocco al rialzo». Di quanto è presto per dirlo. Ma basta vedere i rincari a doppia cifra di cemento e di acciaio per l’edilizia per capire che sarà almeno del 30% se non di più (quindi circa 40 milioni più del previsto).

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Nella prima fase Acque Bresciane ha esaminato i requisiti di ammissione e l’assenza di criteri di esclusione delle ditte, «Nella seconda fase i candidati ammessi saranno invitati a presentare un’offerta, in vista dell’aggiudicazione provvisoria, che verrà giudicata in base al criterio qualità/prezzo». Un incarico del valore di almeno 4 milioni di euro, Iva esclusa , più della metà per la depurazione e la valutazione dell’impatto ambientale e il resto per il collettamento fognario. I requisiti richiesti ai partecipanti sono di idoneità professionale, di capacità economica e finanziaria, oltre al fatto di essersi già occupati di progettare negli ultimi dieci anni opere analoghe. La rete di collettamento avrà un’estensione di 70 chilometri e servirà circa 250 mila abitanti equivalenti. La progettazione comprende anche la procedura di permitting, che include lo studio di valutazione dell’impatto ambientale. I tempi di avvio della seconda fase, l’invito a presentare l’offerta tecnica ed economica per la progettazione definitiva, non avverrà prima di dicembre.

I tempi quindi si allungano. E rimane sempre aperta la speranza dei comitati ambientalisti riuniti nel presidio 9 agosto, che hanno chiesto ai candidati bresciani in parlamento di sospendere il commissario straordinario (individuato nella figura del prefetto) e la relativa decisione di realizzare gli impianti a Gavardo e Peschiera. L’alternativa chiesta è nota: il potenziamento dell’impianto di Peschiera. Dopo le elezioni del 25 settembre si saprà se il nuovo governo avrà un atteggiamento di rottura o continuità.

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